​Nel 1336 nacque a Bologna la Confraternita di Santa Maria della Morte, il suo scopo era di assistere i carcerati, specialmente quelli condannati a morte. L’attività ospedaliera fu una delle principali missioni di questa confraternita, ecco perché i confratelli costruirono un nuovo ospedale a Bologna.
Nel più antico documento esistente della Confraternita (1393) troviamo registrati alcuni speziali. In questa ricerca ho trovato anche un documento datato 1368 in cui si parla di una compravendita di mobili di spezieria. Sfortunatamente non è specificato se i mobili fossero di proprietà della Confraternita della Morte, comunque la presenza di questo documento nell’archivio dell’ospedale suggerisce un possibile collegamento tra i mobili di questa farmacia e la confraternita.
Il 2 giugno 1801 l’Ospedale della Morte fu unito all’Ospedale della Vita di Bologna: il nuovo ospedale fu chiamato Grande Spedale della Vita e della Morte. Nonostante l’unione degli ospedali, la Farmacia della Vita (all’interno del nuovo ospedale) e la Farmacia della Morte (nell’antico edificio dell’Ospedale della Morte) non furono accorpate, ma la Farmacia della Morte divenne una farmacia comunitaria.
Il nuovo servizio di vasi da farmacia, commissionato dall’amministrazione ospedaliera all’inizio del XIX secolo e dove sono rappresentati gli stemmi delle Confraternite della Vita e della Morte, è molto interessante perché è assai diverso da quello scelto dall’amministrazione ospedaliera per il nuovo Grande Spedale. Il nuovo stemma scelto dall’amministrazione ospedaliera rappresenta infatti due croci (un simbolo della Confraternita della Vita e uno della Confraternita della Morte) incrociate tra loro e legate da un nastro. Lo stemma è diverso nei vasi, perché vi troviamo affiancati gli stemmi delle due antiche confraternite: questo simboleggia che nonostante l’unione dei due ospedali esistevano ancora due diverse spezierie.
Dal 1861 la Farmacia della Morte fu gestita dalla famiglia Veratti, discendente diretta di Laura Bassi Veratti, prima professoressa universitaria al mondo. Questa farmacia è attiva ancora oggi ma nel 1923 cambiò nome in Farmacia del Pavaglione. La famiglia Mondi possiede ora la farmacia portando avanti una tradizione farmaceutica secolare.