È noto che la maggior parte dei farmaci oftalmici attualmente impiegati in medicina, poiché molte delle patologie oculari sono comuni tra le specie veterinarie, deriva da formulazioni per uso umano, (cheratocongiuntivite secca, glaucoma, infiammazioni, ecc.).1 Tuttavia, questa somiglianza è solo apparente.
Le significative differenze nell’anatomia e nella fisiologia oculare tra le specie animali rendono spesso inappropriate le terapie sviluppate per l’uomo, con conseguenti inefficienze e rischi clinici.1 Ad esempio, il muscolo orbicolare del cavallo è così potente da rendere difficile anche il semplice atto di sollevare la palpebra superiore per instillare una goccia.1 A ciò si aggiunge la difficoltà di inclinare la testa per un’applicazione corretta, motivo per cui in questi casi sono preferibili unguenti oftalmici, più facili da somministrare.1
Un’altra problematica legata ai colliri è la scarsa biodisponibilità: la lacrimazione riflessa indotta dall’instillazione, può provocare un’oscillazione tra sovradosaggio e sottodosaggio, compromettendo l’efficacia del trattamento.1 Ciò comporta la necessità di applicazioni frequenti, aumentando il disagio sia per l’animale che per il caregiver.1
In un panorama dove la ricerca e l’industria non riescono sempre a stare al passo con le esigenze di tutte le specie, la galenica si conferma una risorsa essenziale per garantire trattamenti oftalmici efficaci, sicuri e su misura.2 Presso la Farmacia del Pavaglione, ci impegniamo ogni giorno per affiancare i veterinari nella realizzazione di preparazioni personalizzate, pensate per il benessere dell’animale e la tranquillità del proprietario.
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